Ci puoi raccontare brevemente la tua formazione e il tuo percorso professionale?
Lavoro nella comunicazione da una vita, come copywriter e direttore creativo, parole e creatività sono il mio pane quotidiano. Poi la poesia mi ha scelto. Ma mettere il nero su bianco non mi è bastato, ho voluto che ogni parola fosse scritta trascritta sancita ricamata.
Così sono nate le “Poesie d’Amore su Tela”.
Quale tecnica utilizzi nelle tue opere?
Il ricamo appunto, un punto molto semplice al completo servizio delle parole.
Ogni poesia ha il suo colore. Lavoro preferibilmente con lino e cotone, solo con tessuti usati, anche se strappati o macchiati, per stratificare le mie emozioni su quelle di chi li ha “vissuti” prima di me: federe, teli da bagno, camicie da notte, lenzuola, sottovesti, anche un cappotto di sartoria del 1950, e due abiti da sposa recuperati nel magazzino di un convento.
Cosa pensi della città di Milano e dei milanesi rispetto all’arte (raccontaci tue esperienze ed eventi passati)?
Le “Poesie d’Amore su Tela” sono nate a Milano, e nella mia prima mostra alla Libreria Hoepli erano descritte anche come Luce a Milano. Sono intrinsecamente legate alla mia Milano: Cucchi in Corso Genova, le Gallerie d’Italia, Palazzo Reale, Corso Vittorio Emanuele d’inverno sotto la pioggia alle otto del mattino, i giardini di Porta Venezia, il museo di Storia Naturale, Via Maroncelli e il Centro Sant’Antonio dei Frati francescani, la libreria Centofiori, il cinema Centrale e l’Apollo, tutte le persone che ho incontrato e che si sono emozionate davanti alle mie opere e che, a loro volta, mi hanno fatto emozionare con le loro reazioni.
Quell’elegante signora della Milano bene che mi ha voluto conoscere, e che poi mi detto con voce bassa e pacata: “Un lavoro davvero delicatissimo”.
Hai dei nuovi progetti in cantiere?
A fine mese comincerò un giro per esporre le “Poesie d’Amore su Tela” nelle Biblioteche, partirò il 23 gennaio dalla biblioteca di Tradate (VA), dove ho sono nata e ho vissuto fino ai vent’anni. Poetic come back.
Con I Poeticanti (Roberta Turconi, attrice @rob_poeticanti su Instagram e Paolo Provasi, cantante e musicista @paolo_poeticanti su Instagram) abbiamo invece creato una vera e propria performance poetica: “Versi tersi”.
Io stendo i panni ricamati su fili da bucato e loro suonano e recitano i testi delle mie poesie. Poi vorrei anche poter proseguire l’esperienza del Laboratorio di Poesia Anticonvenzionale “Emozioni tra le righe” che, grazie a un’intuizione di Frate Carlo Cavallari e al sostegno della Fondazione Cariplo, si è svolto durante tutto il 2022 presso il Centro Sant’Antonio di Milano e che è stato dedicato agli ospiti, ai volontari e ai frati stessi. Ne ho tratto una versione più breve e snella e mi auguro che il progetto possa proseguire.
Ci puoi raccontare, brevemente, un aneddoto particolare avvenuto durante la tua carriera di poetessa tessile?
Mi viene in mente una volta in Triennale, dove nel 2019 ho esposto durante il Festival dell’Amore, di fronte alla stessa poesia, ricamata in scarlatto su una sottoveste in seta di una prima notte di nozze del lontano 1966, due donne, hanno avuto una reazione opposta.
“Chiusa nella pancia
La stramaledetta sofferenza
Presto
Darò alla luce
Un cuore rotto”
La più giovane, sui vent’anni, si è commossa fino alle lacrime, mi ha così colpita che mi sono avvicinata e l’ho abbracciata. L’altra, circa la mia età, nervosissima mi si è avvicinata lei e mi ha detto tra i denti: “Quella poesia è brutta!”, io le ho risposto tranquilla: “In che senso?”. Lei allora ha abbassato gli occhi e mi ha spiegato: “È triste…”.
Abbiamo conosciuto, dunque, un’artista molto originale che speriamo possa piacere anche ai nostri lettori. Una forma di espressione davvero elegante e, nello stesso tempo, “vissuta” e passionale.
Potete trovare informazioni su Arianna Niero nel suo profilo Instagram.