L’anno scorso, in occasione del “Trofeo Bonfiglio 2015” abbiamo approfondito il tema delle Professioni Del Tennis, tra le altre: gli allenatori, il giudice arbitro, ovviamente i giocatori e le loro famiglie, i fisioterapisti, fino alle istituzioni coinvolte ed ovviamente l’organizzazione del torneo.
Quest’anno abbiamo dato spazio, durante lo svolgimento del torneo, al circolo che, ancora una volta e con successo, ha ospitato questo prestigiosissimo torneo di tennis under 18: il Tennis Club Milano Alberto Bonacossa.
Il nostro reportage fotografico è visibile anche sulla pagina facebook del circolo.
Sempre durante lo svolgimento del torneo 2016 abbiamo voluto approfondire un tema, che ci è parso interessante: come si organizza un evento sportivo. Insomma, come si organizza il “Trofeo Bonfiglio”?
Ne parliamo con Carlo Alberto Romiti (Responsabile Marketing e Comunicazione del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa) del comitato organizzatore.
(immagine di proprietà del Sig. Romiti)
1. Una domanda secca: come e in quanto tempo, ogni anno, si organizza il Trofeo Bonfiglio?
“E’ chiaro che un torneo delle dimensioni del Trofeo Bonfiglio richiede la nostra attenzione per l’edizione successiva subito dopo aver concluso la precedente”.
a) in particolare i rapporti coi tennisti, con gli allenatori e con le Federazioni (Federtennis e le altre)
“I rapporti più importanti prima del torneo sono quelli con le Federazioni che ci forniscono, con qualche mese di anticipo rispetto alla manifestazione, la lista dei giocatori scelti e i coach che rappresentano la nazione. Le iscrizioni avvengono invece tramite il sito del ITF che, in base alla classifica di ognuno di loro, ci fornisce l’entry list utile per redigere i tabelloni di qualificazione e principali”.
“Il rapporto con i tennisti e gli allenatori avviene invece solamente pochi giorni prima dell’inizio del torneo quando, alcuni di loro, scelgono di arrivare a Milano con anticipo per abituarsi alle nostre condizioni. I giocatori (e gli allenatori) diventano i protagonisti assoluti del torneo non solo per gli incontri disputati sui campi del TCM”.

“Il Trofeo Bonfiglio per mantenere il grado A (grado massimo per i tornei ITF Junior) deve garantire una serie di servizi fondamentali riservati ai giocatori (e gli allenatori).
Sono completamente a nostro carico vitto e alloggio di tutti i giocatori impegnati dei tabelloni principali; è obbligatorio offrire il servizio di trasportation (8/10 driver + 5/6 furgoni a noleggio per tutta la settimana) dal circolo all’albergo andata e ritorno, oltre ogni tipo di spostamento inerente al torneo (per esempio il trasferimento ad altri circoli);
devono essere presenti campi d’allenamento al Club; deve esserci un servizio medico e fisioterapico gratuito; è obbligatoria la presenza dei giudici di sedia per tutti gli incontri dei tabelloni principali, di un’area relax con l’accesso gratuito al wi-fi, il servizio di live score ed altri dettagli minori. Insomma, il torneo per noi inizia almeno 6 mesi prima…”.

b) in particolare i rapporti con gli sponsor e i loro eventi correlati
“Le tempistiche legate agli sponsor sono cambiate con la mia entrata al Club e grazie alla volonta del consigliere addetto al marketing TCM. Fino a qualche anno fa il Club “procacciava” sponsor solo attraverso la promozione e la comunicazione sviluppata durante il Trofeo Bonfiglio. Per quanto importante fosse il torneo i risultati erano minori alle aspettative del Club.
Abbiamo quindi deciso di stravolgere questa routine e di parlare alle aziende proponendo un unico pacchetto di collaborazione che sviluppasse una partnership annuale per sfruttare il Club al 360° con una esclusiva merceologica garantita per ogni settore di competenza”.
“Nel paniere delle offerte c’è naturalmente anche il Trofeo Bonfiglio, massima espressione della comunicazione esterna proposta dal Club e periodo nel quale proporre il proprio brand ad un numero di persone decisamente superiore rispetto alle abitudini di circolo. L’obiettivo, oltre all’aumento dei ricavi, era quello di affiancare il brand TCM ad un numero ridotto (max 10/12 società) di aziende selezionate che per risonanza e importanza potessero posizionarsi con criterio alla nostra realtà”.

“Lavorare con aziende del calibro di Rolex, BMW, Bayer, Babolat, Adidas, Asics, Lotto, Fastweb, Ferrarelle, Banca Generali, Sorgenia, Adidas, Fineco tra le altre, ci fa pensare di aver raggiunto gli obiettivi prefissati 4 anni fa. Il rapporto delle aziende con il Trofeo Bonfiglio è invece abbastanza soggettivo e dipendente dalle esigenze di tempo e posizionamento di ogni brand“.

c) in particolare i rapporti con le istituzioni e i media
“I rapporti con le istituzioni sono quelli maggiormente migliorabili da parte nostra. Se con le istituzioni sportive (ITF, FIT) i rapporti sono solidi ma pur sempre basici, i rapporti con le istituzioni cittadine/regionali sono sempre un po’ complicati da sviluppare. Il TCM si è sempre posto come ente apolitico e forse tale scelta non ci aiuta a instaurare rapporti importanti. Tutte le istituzioni forniscono volentieri il proprio patrocinio che, seppur gradito, non crea un particolare vantaggio di visibilità o economico. In questi anni l’unica istituzione che ha reagito positivamente ai nostri inviti con un maggiore coinvolgimento è stata la Regione Lombardia che, soprattutto grazie alla presenza di un vero sportivo come l’attuale assessore allo sport Antonio Rossi, ha in diverse occasioni supportato l’evento anche attraverso un contributo economico“.
“Il nostro sogno è quello di rendere questo evento non più una manifestazione di un circolo milanese ma bensì un torneo della città di Milano.
Anche per questo motivo quest’anno abbiamo cercato di portare il torneo “fuori dal circolo” organizzando la conferenza stampa di presentazione nella splendida sede di un nostro partner situata nel centro della città (immagini nostre presso la Boutique Rolex di Pisa Orologeria in data 05/05/2016). Speriamo che anche attraverso queste attività la città, e le sue istituzioni, abbiano un motivo in più per supportarci”.
d) in particolare i rapporti e le offerte (sportive e non) per le persone invitate, gli appassionati e, ovviamente, i soci del Circolo TCM
“I soci del TCM vivono il Trofeo Bonfiglio da 57 anni e teoricamente sono abituati allo stravolgimento del proprio Club durante il mese di maggio. Circa quattro o cinque settimane prima del Trofeo Bonfiglio iniziamo ad informarli sull’organizzazione del torneo e sulla nostra necessità di campi e spazi da riservare ai giocatori, pur facendo presente che appena possibile anche loro potranno accedere ai servizi abitualmente offerti dal TCM. Mentre diversi anni fa, l’invasione di atleti era vista con diffidenza ed un strano senso di occupazione di propri spazi, negli ultimi anni abbiamo notato che anche i più “old style” vedono nel torneo una manifestazione di cui essere orgogliosi“.
“Infatti se il Club è riconosciuto in tutto il mondo dagli appassionati ma soprattutto dai giocatori (ho avuto modo di parlare del Bonfiglio con grandi campioni del tennis internazionali e tutti ricordano perfettamente come si sono comportati al TCM, alcuni ricordavano addirittura il campo dove avevano giocato!…) è anche per merito del Trofeo Bonfiglio. Vedere in anteprima al Club atleti che nel giro di 1-2 anni sono scoperti dal mondo come la “Next generation”, e averne conferma ogni anno (basti pensare agli ultimi 4-5 anni) è finalmente diventato un privilegio anche per clienti molto esigenti come i nostri soci”.
“In questo caso il claim che abbiamo pensato per il torneo, ovvero “i campioni di domani…oggi!” è perfetto per spiegare in poche parole cosa rappresenta il Trofeo Bonfiglio“.
2. Come sei arrivato a fare parte di questa “squadra” organizzativa al prestigioso e TCM? In poche parole, come si diventa organizzatori di un simile evento sportivo? C’è un percorso?
“Pur non essendo milanese ho vissuto molti anni della mia carriera tennistica al TCM dove, oltre ad essere cresciuto come uomo e giocatore, ho trovato un luogo di ritrovo che mi ha permesso di socializzare e incontrare diverse persone poi rivelate molto importanti per la mia vita. Dopo aver concluso la carriera sportiva, ho avuto un’esperienza di lavoro con un’azienda italiana di abbigliamento sportivo che mi ha coinvolto anche nell’organizzazione di tornei e nella gestione degli atleti. Finita questa esperienza si è creata l’opportunità di entrare al TCM occupandomi di un settore (marketing) che da qualche anno non presentava una figura ufficiale. Questo mi ha permesso, passo dopo passo, risultato dopo risultato, di guadagnarmi il giusto spazio all’interno della struttura“.
“Il mio lavoro per il torneo si svolge sopratutto prima dell’evento sportivo perché fortemente focalizzato al finalizzazione degli accordi di partnership con le aziende sponsor o con i fornitori di servizi principali. Anche il dopo torneo è un periodo fondamentale per il mio lavoro perché le aziende hanno necessità e bisogno di ricevere più dati possibili per giustificare il proprio investimento. Diciamo che durante il torneo per me è quasi una vacanza. I veri protagonisti in quel momento sono tutti i componenti dello staff partendo dal direttore del Club Roberto Recalcati che gestisce il torneo con passione e competenza da 19 anni”.
3. Quali sono alcuni aspetti, sia sportivi che non, che rimangono un po’ nell’ombra e che invece vorresti raccontare e condividere (sia in altre edizioni che in questa)?
“L’aneddoto che racconto è freschissimo e datato 22 maggio 2016: Stefanos Tsitsipas dopo aver vinto il torneo e aver gareggiato per tutta la settimana duramente, ma in maniera sublime decide di dedicarsi alla firma degli autografi richiestissimi da tutti i nostri piccoli atleti (erano davvero tantissimi e ansiosi di avere un ricordo del giovane greco). Stefanos si è dedicato completamente a loro e, non contento, li ha chiamati tutti a rapporto su un campo secondario del TCM per un palleggio e un ping pong giro (acrobatico) assieme a lui (vedasi filmato da pagina facebook TCM). Questo gesto, soprattutto perché spontaneo e non richiesto da nessuno di noi, mi ha molto colpito. Stefanos ha dimostrato di essere un grande atleta, un futuro campione e soprattutto di avere caratteristiche morali di spessore che spero gli permettano di arrivare presto all’apice delle classifiche mondiali. Anche a quest’età gli atteggiamenti degli atleti sono spesso molto diversi. Con questo gesto Stefanos ha lasciato un ricordo indelebile nella mente dei nostri allievi ed è entrato nel cuore del TCM”.
4. Quali, infine, sono i tuoi (vostri) auspici riferiti al “pianeta tennis” all’interno del Circolo TCM (settore giovanile e non solo), ma anche, più in generale, a Milano e in Lombardia?
“Ho in parte risposto sulle nostre aspirazioni legate al torneo e al sogno di farlo diventare un evento della città di Milano. Questo obiettivo potrà essere raggiunto solo se potremo dedicare più tempo e soprattutto più risorse economiche all’organizzazione del torneo. Pur consapevoli che tanto abbiamo fatto, dovremo cercare di migliorare tutto ciò che è utile per la buona riuscita del torneo, ma senza un maggiore supporto delle istituzioni diventa difficile fare molto di più”.
“Se invece penso al settore sportivo ed in particolare ai circoli tennis milanesi vorrei che tutti (noi compresi) lasciassimo da parte l’atteggiamento campanilistico che ci contraddistingue e che unissimo le forze per far si che ogni evento tennistico organizzato nella città di Milano venga vissuto da tutti i circoli con grande partecipazione. Riuscire a portare al TCM le scuole tennis degli altri circoli e fare noi lo stesso con gli altri eventi sportivi simili al Trofeo Bonfiglio sarebbe un grande passo verso la condivisione di esperienze positive come per esempio vedere giocare gratuitamente e dal vivo un futuro campione del tennis“.
“Purtroppo questo atteggiamento propenso alla condivisione latita nei circoli sportivi e ritengo sia un vero peccato. Il movimento tennistico si migliora anche aprendo le proprie visioni e vedendo positivamente eventi ed iniziative organizzate da altre realtà che, solo sulla carta, sono potenziali competitor quotidiani. Spero di trovare altre persone che la pensino come me…”.
(immagini nostre)
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