Professione architetto: conosciamo Gioia Giordano.

Ci puoi raccontare brevemente la tua formazione e il tuo percorso professionale?

Mi sono laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano con indirizzo Progettazione, ed inizialmente ho lavorato presso studi di architettura ed urbanistica. Il mio primo amore è stata infatti proprio l’urbanistica: l’arte, l’utopia e la scienza di progettare la città con il suo complesso tessuto di funzioni, scambi e relazioni, mi ha sempre affascinata.
Mi sono occupata poi di progettazione edilizia, e soprattutto di ristrutturazioni di interni. Dopo qualche anno sono stata assunta presso l’ufficio tecnico dell’ Arcivescovado di Milano, esperienza molto
interessante.
Mi sono trasferita all’estero, in Lussemburgo, per esigenze di lavoro di mio marito, e nel 2017 sono tornata a Milano.

Nel 2018 ho iniziato, del tutto casualmente, a lavorare nel mondo dell’immobiliare, ed è stato per me un colpo di fulmine: ho scoperto un lavoro variegato e complesso, che mi ha messa a dura prova e che ha
fatto emergere caratteristiche e qualità che non sapevo di avere.
Oggi capacità comunicativa, empatia, capacità di negoziazione sono i miei strumenti di lavoro imprescindibili, unite ovviamente alle conoscenze legali e tecniche.

Quali sono stati gli effetti della pandemia sul mondo immobiliare?

La pandemia ha lasciato un segno forte sul nostro modo di vivere sia lo spazio privato, la casa, sia lo spazio pubblico, la città.
L’esperienza del lockdown e dello smart working hanno modificato l’ambiente casa profondamente: mentre prima numerose funzioni erano delegate agli spazi altri, esterni ( palestra, ufficio, ristorante,
scuola ecc…), e la casa era vissuta come base d’appoggio o rifugio da vivere solo durante le ore serali, dopo il lavoro, con la pandemia abbiamo dovuto concentrare tantissime funzioni all’interno dello
spazio domestico, con esiti spesso stressanti, quando non addirittura disastrosi.

Le richieste degli acquirenti sono perciò cambiate, è nato il desiderio di allontanarsi dalla città verso aree più a contatto con la natura e dove i prezzi consentissero superfici più generose, in grado di garantire privacy maggiore ai membri delle famiglie.

Quali sono le richieste più assidue nelle nuove abitazioni in termini di sostenibilità o anche in termini di design?

Oggi la richiesta più frequente è quella di appartamenti più ampi, decentrati ma ben collegati coi mezzi, e preferibilmente perfettamente ristrutturati, con materiali dalle tonalità neutre e morbide, e di facile
pulizia.

La grande attenzione all’igiene ed alla facilità di manutenzione e di sanificazione della casa sono un altro frutto della pandemia che ancora ci accompagna.

Qual è l’apporto “in più” di un architetto nella mediazione e nella vendita di immobili?

Mi sento molto avvantaggiata dal fatto di essere un architetto: quando seguo i miei clienti sento di poter dare loro un supporto maggiore. Mi capita infatti spessissimo di evidenziare le caratteristiche strutturali e
tecnologiche dell’immobile di loro interesse, i vantaggi o gli svantaggi legati all’orientamento di un immobile, e gli eventuali costi di ristrutturazione. Inoltre mi risulta facile poter dare dei consigli
sull’arredamento e sull’ uso dei colori per modellare gli spazi, e vedo che questo è un apporto in più molto gradito.

Ci puoi raccontare un aneddoto curioso legato alla tua professione?

Devo l’inizio della mia carriera nell’immobiliare …al mio cagnolino Zippo! Portando a spasso lui, infatti, ho conosciuto la mia prima cliente: la signora, proprietaria di un cagnolino a sua volta, aveva un monolocale che non riusciva a vendere da sola, e voleva realizzare una cifra sostenuta.

Le ho chiesto di farmelo vedere e, durante il sopralluogo, le ho consigliato di tinteggiare le pareti di bianco, eliminando i colori verde menta e rosso ciliegia, che creavano un effetto sgradevole ai più e rimpicciolivano gli spazi. La signora si è fidata di me, ha imbiancato, mi ha poi dato l’incarico in esclusiva, ed io sono riuscita a vendere il suo immobile in pochi giorni, con sua stupita soddisfazione e gratitudine. Devo proprio dire grazie al mio Zippo, il mio fedele assistente a quattro zampe!


Siamo dunque felici di avervi presentato un architetto che partecipa al mondo dell’immobiliare, tra vendite, locazioni e ristrutturazioni. Pensiamo che sia risultato evidente quel “surplus” che va a vantaggio di una agenzia immobiliare.